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La Storia

L’azienda ”Feudo Calderone” si trova a Caulonia, cittadina della costa ionica calabrese, collocata a pochi km dall’incantevole mare Ionio nel tratto in cui sono stati rinvenuti gli splendidi bronzi di Riace, simboli e testimoni unici del patrimonio artistico di cui probabilmente disponeva l’antica e civilissima Kaulon, fiorente repubblica magno greca che si estendeva dall’attuale punta Stilo (Monasterace) al fiume Torbido (Gioiosa Ionica).

L’azienda è situata lungo la strada provinciale n. 88 che porta al vicino centro storico, un incantevole borgo medioevale che svetta altero, dall’alto della rupe, quasi a voler ancora difendersi dagli antichi sbarchi di pirati e saraceni.

La famiglia Oppedisano coltiva la vite da tre generazioni, furono i fratelli Pasquale (Arciprete) e Vincenzo (Orafo) Oppedisano ad acquistare la Tenuta agli inizi del secolo scorso e ad intraprendere tale coltivazione. Antonio Oppedisano (medico chirurgo) ha proseguito la loro opera e ed ha fortemente inciso sulla fisionomia dell’azienda. Grazie all’avvento della meccanizzazione, alla sua passione ed all’intuito che gli hanno permesso di essere sempre a passo con i tempi e con i gusti dei consumatori, ha effettuato profonde trasformazioni fondiarie che hanno dato alla tenuta l’ordinamento colturale odierno.

Attualmente, l’azienda è diretta dal proprietario, il dott. Agronomo Roberto Oppedisano, che con l’ausilio di manodopera esterna provvede in prima persona alla sua gestione. Nel 2003 ha completamente rinnovato i vigneti aziendali ed aumentato la superficie vitata portandola complessivamente a circa 4 ettari.

Il nuovo impianto è stato effettuato nel rispetto del disciplinare di produzione della DOC Bivongi e della IGT Locride, per entrambi si è avviata l’iscrizione ai relativi albi. È stato dato ampio spazio alle varietà autoctone a bacca rossa: Calabrese, Magliocco Dolce e Gaglioppo, inoltre, entrano a far parte della piattaforma ampelografica aziendale, con circa il 15% della superficie vitata: il Guardavalle, vitigno a bacca bianca, utilizzato insieme al Gaglioppo per la produzione del Chiaretto d’Allaro, e il Cabernet Sauvignon, che nella zona ha evidenziato ottime performance qualitative, contribuendo a migliorare il colore, la struttura e la resistenza all’ossidazione dei vini.